Terre del Principe
L’amore per la vigna, il sogno condiviso con Manuela, il ricordo del nonno che lo portava, bambino, in giro sul calesse attraverso i suoi poderi, la memoria dei contadini che parlavano di Pallagrello e Casavecchia, sono i motivi che hanno indotto Peppe Mancini ad abbandonare la professione di avvocato per diventare vignaiolo. Lo stesso amore e la stessa passione hanno spinto Manuela Piancastelli, giornalista, a lasciare il quotidiano "Il Mattino" per scrivere, insieme con Peppe, un’importante pagina della viticoltura campana. A Peppe Mancini il Pallagrello ed il Casavecchia devono tutto. Se oggi sono nuovamente coltivati, si deve alla sua tenacia ed alla convinzione del valore di questi vitigni autoctoni e di questo territorio, tanto apprezzati dai Borbone. Spinti da un’enorme passione, Peppe e Manuela hanno così dato vita nel 2003 ai loro sogni: Terre del Principe. Una certezza qualitativa dell'Alto Casertano e dell'intera Campania vitivinicola, la solita sfilata di vini di ottimo livello, con un acuto per la versione di Vigna Piancastelli. La rivalutazione di un intero territorio spesso si deve all'iniziativa di poche persone illuminate. Peppe Mancini è una di queste, pioniere dell'indagine sulle potenzialità di Casavecchia e Pallagrello nell'areale di Castel Campagnano, appoggiato dall'amore incondizionato di Manuela Piancastelli.