Mastrojanni
L'anno era quello del 1975, quando l'avvocato romano Gabriele Mastrojanni ha iniziato a scrivere la storia, scegliendo di acquistare nelle terre ilcinesi i poderi di San Pio e di Loreto, in un periodo in cui a Montalcino erano veramente pochi i produttori vitivinicoli. Da subito le intenzioni erano chiare: trasformare quegli scoscesi e ripidi pendii nella patria del sangiovese grosso, al fine di arrivare a produrre il miglior vino di tutta Montalcino. Di lì a pochi anni la scommessa fu vinta in pieno, e sin dalle primissime annate il Brunello targato Mastrojanni si dimostrò raffinato ed elegante, estremamente aderente al terroir di appartenenza e di eccellente livello qualitativo. Negli anni 90', con la costruzione della cantina di vinificazione e con la realizzazione dei locali di affinamento, venne anche impostata quella che è ancora oggi la filosofia produttiva: uso del cemento per la fermentazione, che garantisce stabilità termica e assenza di campi magnetici, poi selezione rigorosa dei grappoli, operando un diradamento meticoloso verso la fine di agosto, e infine raccolta precoce delle uve più mature, così da ottenere un vino che andrà a costituire la base acida da miscelare con il vino della vendemmia definitiva. Poche regole, semplici ed essenziali, ma che vengono seguite scrupolosamente ancora oggi, per continuare a garantire un prodotto di estremo livello qualitativo.